Yuri è campione del mondo

Yuri è campione del mondo: il rientro a casa da star. Un anno fa portava a casa il titolo europeo, dodici mesi la storia si ripete con quello mondiale.
Yuri Romanò, il campioncino di pallavolo maschile, fa vivere l’orgoglio di essere italiani e padernesi. In tanti grandi e piccoli hanno atteso il rientro in Italia di Yuri Romanò. Poche ore prima è diventato campione del mondo riportando il titolo in Italia dopo 24 anni. L’Italvolley ha battuto la Polonia con un 3 a 1, dove un anno fa ha vinto il titolo europeo. Per Paderno e in particolare Palazzolo, l’orgoglio è alle stelle per il suo campioncino.

Giovanni Trapattoni: una vita meravigliosa

Giovanni Trapattoni: una vita meravigliosa. Al Milanino c’è un cittadino eccellente: icona dello sport italiano, che ha avuto una splendida carriera sia da giocatore, sia da allenatore di grandi club. Vi raccontiamo – a puntate – la sua storia, a partire dall’inizio: la vita in cascina, le corse a perdifiato dietro un pallone. Il papà che non voleva giocasse a calcio per paura che si ammalasse di tubercolosi… La sua presenza si è fatta sempre più discreta negli ultimi tempi. Quattro passi, un’uscita di casa per recarsi in edicola insieme alla moglie. Il suo buen retiro è nel Milanino, fra il verde e i silenzi del quartiere. Gli si addice il posto. Cammina oggi a passi felpati, ma rimane in molti il ricordo delle sue cavalcate sui campi da gioco, i suoi fischi dalle panchine…

Yuri Romanò, da Paderno alla conquista dell’Europa

Yuri Romanò, da Paderno alla conquista dell’Europa, visto che è salito sul gradino più alto del podio nella rassegna continentale del 2021. Yuri nasce a Monza nell’estate del ’97, ma è padernese a tutti gli effetti.
Anche se, con una carriera in ascesa, le presenze a casa si fanno sempre più rade, lo abbiamo raggiunto per una piacevole chiacchierata telefonica, inserendoci tra un allenamento e l’altro. Ho conosciuto Yuri Romanò un po’ per caso, su un campo da padel. Era l’inizio della scorsa estate.

Claudio Licciardello, da Giarre alle Olimpiadi

Claudio Licciardello, dal “Leonardo” di Giarre alle Olimpiadi di Pechino e Tokyo: l’allenatore delle Fiamme Gialle ed ex sprinter dimostra che anche da Giarre si può spiccare il volo. “In corsia 2 il nostro italiano, Claudio Licciardello”. Personalmente la ricordo bene quella semifinale dei 400 metri di Pechino 2008, il punto più alto del velocismo italiano alle Olimpiadi fino a quel momento. Perché poi l’estate scorsa Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Lorenzo Patta ed Eseosa Desalu hanno toccato e spaccato il cielo con un dito.

Oleg Blochin icona del calcio globale

Oleg Blochin, un nome, un fuoriclasse del soccer anni ’70 e ’80, capace di infiammare, con il suo talento, l’entusiasmo degli amanti del calcio: un poeta del calcio sovietico le cui gesta erano in grado di far sognare tifosi, russi e ucraini compresi, da San Pietroburgo a Vladivostok passando da Kiev, visto che Blochin era bandiera e leader della Dinamo Kiev.
Ecco il Pamarès di questo giocatore dal talento cristallino in forza per un ventennio, come detto, alla Dinamo Kiev, con la quale ha vinto due volte la Coppa delle Coppe (1974-75, 1985-86), Supercoppa Europea 1975-76, 5 scudetti sovietici (con annesse 4 classifiche marcatori): imprese grazie alle quali si aggiudicava, nel 1975 il Pallone d’Oro. Con la nazionale sovietica due record: il numero di gol (42) e di presenze (112) accompagnate da due medaglie di bronzo olimpiche.

Basket, Pallacanestro, Pallacesto e dintorni

Il Basket ha un papà, James Naismith, il professore di educazione fisica che scrisse le regole fondamentali del gioco, le 13 tavole della legge cestistica; il primo match ufficiale, tra studenti e professori, si disputò allo Springfield College (Massachusetts) l’11 marzo del 1892.