Carnevale come calcolare la data giusta

Carnevale e date la storia di un rompicapo soltanto apparente.
Sì perché, come vedremo, il calcolo, come nel caso della Pasqua, che con il Carnevale va a braccetto, è tutt’altro che impossibile, anche se trattasi di festività affidate non a un giorno fisso, bensì variabili ogni anno in base a una serie di fattori, tutti comunque legati al calendario.

Per conoscere la data  esatta, o meglio le date esatte è comunque necessario, in un certo senso, viaggiare (in avanti) nel tempo, in quanto va verificato il giorno in cui cadrà la Pasqua, ovvero la prima domenica successiva al Plenilunio, alias Luna Piena, successiva all’equinozio di Marzo (rectius di Primavera).
Quindi, per calcolare la data del Carnevale andranno sottratte al giorno della Pasqua sei settimane: e così, il martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri è l’ultimo giorno di Carnevale è chiamato Martedì Grasso ed è la giornata nella quale si concentrano la maggior parte dei festeggiamenti insieme a Giovedì Grasso, che lo precede di cinque giorni e rappresenta una sorta di prequel delle feste in programma il martedì successivo.
E le cinque settimane che seguono la data del carnevale sono dette Quaresima e, in particolare, la prima domenica di questo periodo viene anche detta Carnevalino.
Quanto detto fino a questo punto vale per il Carnevale romano, mentre per quanto riguarda quello Ambrosiano… è tutta un’altra storia, legata anche all’Avvento e che accenniamo brevemente.
Premessa d’obbligo: il Carnevale Ambrosiano finisce il sabato successivo al martedì grasso e il rito delle ceneri è spostato il lunedì successivo con la possibilità di anticiparlo, per motivi pastorali, nella giornata di domenica, quando ovviamente maggiore è la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose.

Ma sui motivi di questa discrasia in realtà ci sono quattro ipotesi:

  • conteggio delle domeniche nella penitenza e quindi si richiamerebbe al diverso conteggio dell’Avvento (anche qui ci sono differenze fra quello romano e ambrosiano che durano rispettivamente quattro e sei domeniche);
  • la popolazione meneghina avrebbe atteso il ritorno di Sant’Ambrogio da un pellegrinaggio, per dare il via alle liturgie quaresimali e, per questo motivo, sarebbe stata più lunga la durata del Carnevale che poi sarebbe stata adottata ufficialmente negli anni (e secoli) a seguire;
  • l’arrivo differito a Mediolanum da parte di Sant’Ambrogio sarebbe stato dovuto non a un pellegrinaggio ma a un importante impegno diplomatico;
  • in un anno, perso nelle nebbie del tempo, la fine della Quaresima sarebbe coincisa con il termine di una pestilenza che avrebbe impedito lo svolgimento delle feste e costretto la popolazione di Milano alla fame causa isolamento e cibo razionato; di qui la richiesta da parte di Sant’Ambrogio al Papa di prolungare i festeggiamenti, per dare una possibilità in più ai milanesi di carnem levare, citazione latina che ci consente di approfondire l’ipotesi più accreditata sull’origine del termine carnevale, ovvero eliminare la carne, in quanto indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (quindi martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

Carnevale e date: abbiamo visto quando finisce ma… quando inizia?
E qui le differenze, oltre che di calendario, sono anche di tradizione. Infatti, nel folklore delle varie località, l’inizio dei festeggiamenti può cadere addirittura il giorno di S. Stefano (26 dicembre, il Boxing Day degli Anglosassoni), anche se va detto che il via ufficiale si registra il 17 gennaio, oppure il 2 febbraio, giorno in cui cade la Festa della Candelora, anche se tutto ciò, non deve però far andare in secondo piano il fatto che il clou si registra (sempre parlando del Carnevale Romano ndr) nei giorni di Giovedì Grasso, domenica, lunedì e Martedì Grasso prima delle Ceneri.

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