Cinema 3D, Giarre e Totò

Totò tridimensionale, all’avanguardia e addirittura papà del  Cinema 3D?
L’articolo comparso sul numero di settembre de Il Giornale di Giarre, dedicato allo storico Cine Teatro Garibaldi, ci fornisce lo spunto per un’interessante indagine storica sulle origini del cinema tridimensionale che sembrano allignare addirittura nella Penisola: nel 1952, infatti, Carlo Ponti e Dino De Laurentiis avevano fatto un esperimento con il Principe de Curtis, dando i natali a una rivoluzionaria tecnologia anticipataria di quella tridimensionale: un nuovo sistema di colore, inventato e brevettato da loro, al secolo Ferraniacolor, con cui venne girato Totò a colori, il primo lungometraggio non in bianco e nero della storia italiana.
Per l’occasione venne utilizzata una pellicola, prodotta a partire dal 1948, negli stabilimenti di Ferrania a Cairo Montenotte, vicino Savona, che regalava, grazie all’uso delle luci e dei colori, effetti speciali considerati un prequel del 3D che, come noto, si basa sullo sdoppiamento dei colori rosso e blu.
Totò a colori era un’antologia delle migliori scene prese dagli spettacoli teatrali del grande comico partenopeo che, seppure slegate fra di loro, erano di grande effetto.
La pellicola, considerata appunto antesignana del 3D e famosa anche per aver sdoganato la celebre battuta Parli come badi!, è ricordata, a livello tecnologico, anche per l’uso delle luci molto forti sul set, con conseguente aumento di temperatura che, secondo indiscrezioni filtrate da dietro le quinte fece fumare la parrucca di Totò per poi metterlo addirittura ko (pare, infatti, che il De Curtis, nel bel mezzo di una scena, fosse addirittura svenuto…).
Totò a Colori (3D) interpreta Antonio Scannagatti, compositore squattrinato e inconcludente che abita nel paesino di Caianello, che sogna una chiamata da Milano dagli editori Tiscordi o Zozzogno (parodie di Ricordi e Sonzogno), per raggiungere una gloria imperitura.
E proprio alla volta di Milano (peraltro main location di Totò, Peppino e… la malafemmina, film commedia diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956) Scannagatti parte con un treno, sulle cui carrozze incontrerà l’onorevole Trombetta con annessa mitica gag delle valigie.
Dopo un’incredibile serie di peripezie Discordi, per caso, legge e apprezza uno spartito dello Scannagatti che, così, torna a Caianiello da eroe.
Purtroppo a celebrare la sua gloria viene inviata una sua vecchia conoscenza, l’onorevole Trombetta…

 

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