Fotovoltaico trasparente?

I Pannelli fotovoltaici sono nell’immaginario collettivo di colore nero, scuro o comunque opachi, onde poter raccogliere al meglio la radiazione solare proveniente dalla nostra stella del giorno e trasformarla in un’energia green e utilizzabile.
Nella galassia delle energie rinnovabili fa però ingresso (anche in Borsa come vedremo oltre) il fotovoltaico trasparente.
Quello che sembra (o meglio sembrava) un ossimoro o una chimera, è diventato invece realtà grazie a Glass to Power, società nata come spin-off dell’Università Bicocca di Milano, specializzata nella realizzazione di moduli in vetro isolante fotovoltaico completamente trasparenti.
Numerosi i vantaggi legati a tale soluzione i cui pannelli:

  • possono essere montati in serie per la realizzazione di facciate continue in vetro;
  • si integrano perfettamente nell’architettura degli edifici;
  • non hanno quindi impatto a livello architettonico, ambientale;
  • rendono attive delle superfici che altrimenti non sarebbero utilizzabili per la produzione di energia pulita.

Il progetto ha mossi i suoi primi passi nel 2017, quando aveva raccolto 183mila euro attraverso l’equity crowdfunding, sulla piattaforma CrowdFundMe (una delle tante fra le quali, forse, la più conosciuta è Kickstarter), seguita, nel 2018, da una seconda campagna che aveva raccolto ben 2,2 milioni di euro; ricordiamo che crowdfunding è la ricerca di fondi, veicolati a un progetto, attraverso sottoscrizioni on line anche minime che, però, sommate portano a raccogliere, come visto in questo caso, cifre ragguardevoli.
Detto che il Crowdfunding può essere tradotto in italiano (scherzosamente ma fino a un certo punto) come colletta, vale la pena di ricordare come la cosiddetta società delle vetrate fotovoltaiche, appunto Glass to Power, sia atterrata addirittura in Borsa, in particolare quella di Parigi, mentre gli amministratori e i manager della società stanno lavorando all’internazionalizzazione dei progetti, in Europa, ma non solo: sono infatti in cantiere anche progetti per Asia e Stati Uniti, che, secondo le previsioni, dovrebbero vedere la luce tra il 2023 e il 2024.

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