La fuga dalla guerra: sguardi dall’Ucraina

Articolo a cura di Massimo Vernacotola

La fuga dalla guerra: sguardi dall’Ucraina. Grazie al denaro raccolto da Confartigianato Alto Milanese e al supporto di VAB Lombardia abbiamo potuto portare in Italia 45 profughi ucraini, principalmente donne e bambini in fuga dalle guerra e che sperano di poter fare ritorno presto alle proprie case.

È stato soprattutto per loro, per i bambini impauriti e in lacrime che vedevamo durante i terribili reportage sulla guerra in Ucraina che abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio e poter offrire il nostro piccolo apporto umanitario: un percorso in autobus che ci ha portati da Legnano alla città polacca di di Przemyśl, al confine Nord tra la Polonia e L’Ucraina (distante da Legnano oltre 1600 chilometri), che ci ha consentito di portare in Italia 45 persone, principalmente donne (solo due gli uomini, anziani e non in perfette condizioni di  salute), fuggite dalla guerra insieme ai propri figli, molti dei quali in tenera età. Una iniziativa resa possibile grazie al fattivo impegno di Confartigianato Imprese Alto Milanese, con sede a Legnano, che ha raccolto i fondi necessari per il viaggio, e alle volontarie di VAB Lombardia – Protezione Civile nelle persone di Bettina Musatti e Monica Canu, coordinate dalla direzione di Michela Veronesi.

Senza tentennamenti, Confartigianato ha dimostrato un grande cuore e una grande attenzione al mondo che ci circonda, dimostrando anche di avere una base associativa composta da aziende e persone di grande sensibilità. Ma senza VAB Lombardia – Protezione Civile non saremmo mai riusciti nell’intento: la loro esperienza e umanità, l’organizzazione certosina del viaggio e nella collocazione dei profughi sul territorio, la raccolta di derrate alimentari per il viaggio hanno fatto la differenza. VAB è l’acronimo di Vigilanza Antincendio Boschivo, ma i suoi volontari non esitano a dedicarsi a ogni tipologia di bisogno, intervenendo dovunque vi siano emergenze e fragilità.

Da ultimo è necessario sottolineare organizzazione Totheborder, otto ragazzi di Rimini con una marcia in più (70mila euro raccolti e decine di missioni eseguite) che sin dal 4 marzo grazie a collegamenti diretti con le onlus ucraine, una diffusa attività su Telegram e Facebook e manifesti appesi al confine con l’Ucraina fanno sì che i profughi non debbano passare dai centri di accoglienza, ormai intasati e diffusamente infettati dal Covid, ma anche spesso frequentati da gente senza scrupoli che vorrebbe sfruttarli, come testimoniano recenti accadimenti.

In collegamento con il fronte

I bambini e i ragazzi durante il viaggio erano spesso in collegamento video con i propri padri, la cui divisa militare ci ha confermato – se ancora qualcuno avesse dei dubbi – che gli
ucraini abili sono tutti al fronte.
Nei loro occhi e in quelli delle loro consorti nessuna lacrima, solo il dispiacere per la lontananza e lampi d’orgoglio. Alcuni di loro li abbiamo salutati e una signora – l’unica che parlava italiano – ha portato loro la nostra solidarietà e le rassicurazioni sul futuro dei propri congiunti. Che non sono qui, per inciso, perché preferiscono l’Italia al proprio Paese, ma perché sono in pericolo di vita o perché la propria casa non esiste più.

E al proprio Paese sperano di tornare presto. Un’umanità variegata, quella che abbiamo condotto in Italia, molti poveri ma anche gente della media borghesia, gente “normale”, che di
colpo ha visto la propria vita stravolta, il marito in guerra, le fonti di reddito scomparse… e che soprattutto ha conosciuto il terrore per l’incolumità dei propri figli.

RINGRAZIAMENTI
Voglio qui ringraziare personalmente l’amico Giacomo Rossini, Segretario di Confartigianato Imprese Alto Milanese, che ha senza indugi raccolto la nostra richiesta di aiuto, quindi Confartigianato e i suoi dipendenti (entrambi hanno aperto il portafogli), Paolo Rossini di Ottica Rossini, che oltre a essere fra gli sponsor ha dato il là a questo viaggio, spronandomi a trovare i soggetti da coinvolgere.
Ma soprattutto ringrazio uno a uno gli artigiani associati a Confartigianato che – non è scontato di questi tempi – hanno finanziato l’iniziativa:
Antonio Mai Di Mai Ing. Massimo & C. Snc • Giampiero Fiorini Srl • D.S.C. Digital System Computers Srl • Meraviglia Modelli Snc • Exempla Srl • Ricamificio Pisoni Snc • Ibt Edile Di Iarrera C. & Tallarico V.Snc • Ellegi Autoff. Snc Parotti Luca E Federico • Bea Snc Di Biundo Ada E Livretti Carlo • Climaconfort Di Marmondi Lorenzo • Falegnameria Sanavia & Nebuloni • Calzaturificio Cabiola • Ad Impianti • Fe.Ro.Pa. S.N.C. • Lamian Srl.

Infine le persone di Giovanna Vittori e Roberto Zattarin.

Tratto da Il Giornale di Legnano edizione di maggio 2022

di Massimo Vernacotola

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