Trovato il teatro in cui andò in scena l’ultima tragedia di Euripide

Paolo Storchi, 33enne archeologo precario di Reggio Emilia, è riuscito nell’impresa in cui moltissimi prima di lui avevano fallito: individuare il sito dell’antica città di origini galliche di Tannetum e trovare il teatro in cui Euripide mise in scena il suo ultimo spettacolo.

La storia di Paolo Storchi ha dell’incredibile. Nel gennaio 2018, seduto sugli sgabelli del programma di Rai1 L’Eredità, allora condotto da Fabrizio Frizzi, il giovane aveva promesso di investire i circa 10mila euro della vincita nella ricerca della cittadina costruita dai Galli nel 280 a.c. E così è stato: una volta incassato l’assegno, l’archeologo si è dedicato anima e corpo alla sua ricerca.

Esattamente un anno dopo la vicinta al quiz show, Paolo Storchi ha fatto la scoperta che cambierà la sua vita: quella del teatro di Pella, in Grecia, la città in cui è nato Alessandro Magno. “È un ritrovamento molto importante, perché per molti secoli si è pensato che questo teatro neanche esistesse, poi tra il 1700 e il 1800 coloro che viaggiavano in Grecia per il Grand Tour, ai fini di ricevere una educazione completa, andavano a Pella e lo cercavano, certi che una città di quel tipo dovesse per forza averlo. Ma non hanno mai trovato nulla, semplicemente perché guardavano nel posto sbagliato: a differenza di tutte le altre città dell’epoca, a Pella il teatro non si trova sulla stessa collina del palazzo reale, ma su quella accanto”, ha spiegato l’archeologo.

In pratica, il teatro è rimasto per secoli nascosto a decine di metri sotto terra solo perché tutti lo stavano cercando nel posto sbagliato. I continui insuccessi dei suoi predecessori non hanno però scoraggiato Paolo Storchi che, avvalendosi dell’aiuto delle nuove tecnologie, ha individuato con esattezza il luogo in cui è celato il teatro: “Non disponendo di grandi attrezzature, uso spesso Google Earth e Bing. Con le fotografie aeree e le immagini satellitari riesco a monitorare le zone che mi interessano e a vedere, grazie alla funzione “cronologia”, le aree in diversi momenti: per esempio, da alcune fotografie che avevo trovato non sembrava ci fosse un teatro sulla collina, mentre molte altre dimostravano che c’era, quindi le ho dovute mettere a confronto”. La scoperta verrà annunciata a breve sull’Annuario della Scuola archeologica italiana di Atene.

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