La lotta della piccola Gaia per il diritto alla salute

Testo a cura di Rita Patanè

Da tre anni, i coniugi Marino lottano affinché venga riconosciuta un’indennità di accompagnamento alla figlia nata monorene e affetta da problemi del neurosviluppo.

L’infanzia dovrebbe essere la stagione più serena della vita e tutti i bambini dovrebbero avere diritto alla serenità e alla felicità. Gaia è una bambina di quasi tre anni, residente a Zafferana Etnea, che, sin dalla nascita, ha dovuto lottare per quella serenità nonostante non abbia mai perso il sorriso.
Nata con una malformazione congenita, l’agenesia del rene, Gaia nasce senza il rene sinistro. Confermata la diagnosi, la pediatra della famiglia Marino invia subito un certificato medico all’Inps in cui attesta che si richiede l’invalidità della piccola.
A lottare in prima linea per Gaia sono i genitori Daniele Marino e Magda Coco.

I coniugi Marino vengono convocati dalla Commissione medica per l’accertamento dell’invalidità civile di Acireale.
Durante la convocazione la Commissione non visita la bambina, né controlla i referti delle visite fatte al Policlinico di Catania – racconta il papà Daniele Marino – ma chiede soltanto l’ultimo certificato che attesta la piccola monorene. A questo punto, i medici ci congedano dicendoci che il verbale definitivo sarebbe arrivato a casa. A fine agosto arriva il verbale della visita che dichiara la patologia della bambina <<non invalidante>> ed il parere <<non revisionabile>>.

I Marino presentano ricorso alla Commissione medica perché la bambina non vive una vita “normale”, è sottoposta a visite ogni mese.
I coniugi Marino hanno deciso di lottare, non solo per la figlia, ma anche per tutti i bambini cui vengono negati i propri diritti, in primis il diritto alla salute. Il 15 giugno 2020, finalmente alla piccola viene riconosciuta l’invalidità. Le viene riconosciuta un’indennità di frequenza e le mensilità arretrate dal 2019.
Ad oggi, però, i Marino non hanno ancora ricevuto nulla perché solo l’iscrizione a scuola garantirà il sostegno economico, scuola che al momento non può frequentare. Nel frattempo diverse visite effettuate al “Gaslini” di Genova, al “Bambino Gesù” di Roma ed al “Policlinico” di Messina, svelano che la piccola risulta affetta anche da problemi del neurosviluppo di agenesia al rene superstite, quello destro, che non funziona correttamente.
Nonostante le gravi patologie, a Gaia non viene riconosciuta l’invalidità né un sostegno economico. I genitori sono ormai allo stremo delle forze. Daniele Marino, disperato, lo scorso 19 gennaio si è incatenato per protesta davanti al presidio territoriale Asp di Acireale.
Questo gesto forte ha smosso qualcosa e il giorno dopo Gaia ottiene la presa in carico nel reparto di neuropsichiatria infantile di Acireale e presso il Centro per autistici di Canalicchio. Tuttavia, a seguito di una richiesta di riesame della pratica di invalidità per ottenere l’accompagnamento, l’INPS ha rigettato il riesame.

E’ assurdo – dichiara Daniele Marino – che mia figlia venga riconosciuta portatrice di handicap con massima situazione di gravità secondo l’art.3, comma 3 e non le venga riconosciuta nessuna indennità di accompagnamento. Noi continueremo a lottare, sostenuti dal nostro avvocato Salvatore Emanuele Leotta, per il diritto alla salute di Gaia e di tutti i minori che vivono situazioni simili.

I coniugi Marino hanno ricevuto tanta solidarietà e per chi volesse aiutare Gaia è attiva una raccolta fondi tramite il sito GoFundMe.

Tratto da il Giornale di Giarre Edizione di febbraio 2022

I commenti sono chiusi.