Pasqua come calcolare il giorno giusto?

Come calcolare la Pasqua annosa questione, una domanda che anno dopo anno si rinnova insieme ad altre tipo: Ma perché in certi anni cade in aprile e in altri a marzo?
E ancora, perché si dice che la Pasqua è alta, bassa, media?

Vediamo allora come si calcola questa data, almeno in apparenza, così sfuggente, al punto che anche Papa Francesco, in tempi recenti, si è chiesto se non valga la pena di fissarla in un giorno preciso? In attesa di un nuovo Concilio o di novità epocali, in tutti i sensi, ecco un breve vademecum per orientarsi.
Per il calcolo si parte con l’astronomia e, in particolare, con l’equinozio di primavera e le fasi lunari ed ecco come i dati vengono incrociati per arrivare alla data X.

Partenza, come anticipato, dall’Equinozio primaverile per arriva al giorno del primo plenilunio successivo anche qualora coincida con l’equinozio medesimo e la domenica successiva a quel giorno sarà la nostra Pasqua.
Ci sono però alcune precisazioni. Sappiamo che l’equinozio può cadere anche il 20 marzo (in un lontano futuro per motivi astronomici addirittura il 19, giorno di San Giuseppe alias festa del Papà), ma per la Chiesa convenzionalmente è sempre il 21 marzo la data da usare per il calcolo.
E non è tutto: nel calcolo della luna piena la chiesa usa il calendario ecclesiastico dipendente dall’Epatta, nel quale le fasi lunari sono semplificate rispetto a quelle astronomiche. Il risultato è che le lune piene possono avvenire anche 1 o 2 giorni prima o dopo quelle astronomiche.
Per non perdere il filo, ecco che cosa è e come si calcola l’Epatta che è tecnicamente il numero dei giorni da aggiungere all’anno lunare per armonizzarlo con l’anno solare. In primis l’anno lunare è di 354 giorni (29,5 giorni per ciascun mese lunare x 12), mentre l’anno solare è di 365, esclusi i bisestili e la differenza di 11 giorni è l’età della Luna media al principio del secondo anno, se la luna nuova è caduta al principio del primo anno. In questo caso 11 sarà l’epatta del secondo anno. L’epatta del terzo sarà pari a 11 + 11, cioè 22, mentre quella del quarto sarebbe 33; a questo punto però bisogna fermarsi, in quanto si s’intercala un intero mese di 30 giorni (non potendo intercalare 29 giorni e mezzo ovviamente), si riduce a 3. E cosi per gli anni seguenti si trovano le seguenti epatte: 14, 25, 6 (ovvero 36), 17, 28, 9 (indi 39) e così via.

Ma come si calcola invece la Pasqua bassa, media o alta?
Ecco altra questione annosa: facciamo quattro calcoli sempre tenendo conto del 21 marzo come data convenzionale e della summenzionata Epatta.
Il limite basso (o minimo) per la Pasqua è il giorno 22 marzo (caso in cui la primavera arrivasse sabato 21 marzo e in quel giorno cadesse proprio la luna piena).
Il limite alto per la Pasqua invece è il 25 aprile; infatti, nel caso in cui ci fosse Luna Piena il 20 marzo, dovremmo aspettare la luna piena successiva dopo 29 giorni, quindi il 18 aprile. E se il 18 fosse una domenica, bisognerebbe attendere fino a quella successiva ovvero 25 aprile.
Sulla base di quanto detto diventa poi agevole il calcolo della cosiddetta Pasqua media.

Ecce dunque, sulla base dei calcoli sopra indicati, una tabella tanto esplicativa quanto utile:
Pasqua bassa: (22 marzo – 2 aprile)
Pasqua media: (3 aprile – 13 aprile)
Pasqua alta: (14 aprile – 25 aprile)

Non va dimenticato, infine, come dalla Pasqua derivino due date importantissime per celebrazioni sacre e profane, ovvero 47 giorni prima della Pasqua si apre la Quaresima con il giorno delle Ceneri (e termina il Carnevale), mentre 50 giorni (giornata della Pasqua inclusa) si celebra la festa di Pentecoste (che designa la discesa dello Spirito Santo, segno della nuova legge donata da Dio ai suoi fedeli e indica la nascita della Chiesa).

Un’ultima curiosità: questo metodo di calcolo della Pasqua è stato introdotto con il Primo Concilio di Nicea svoltosi, fra il 19 giugno al 25 luglio dell’anno 325, nella città dell’Asia Minore, adagiata sulle rive del lago Ascanio, dove oggi sorge Iznik, centro della Turchia.

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