PizzAut incontra il Papa

Testo e intervista a cura di Christian Casale

PizzAut incontra il Papa e gli consegna una pizza speciale. Enrico, il palazzolese che ha guidato il food truck fino in Vaticano.

Incontrare il Papa e trasmettergli il nostro messaggio, per noi genitori di ragazzi autistici è stato un traguardo impagabile”.

Con questo spirito sono arrivati venerdì 1 aprile nove ragazzi di PizzAut accompagnati dalle loro famiglie. Tutta l’essenza del primo ristorante italiano completamente gestito da ragazzi autistici è entrata in Vaticano con il loro food truck. Alla guida dell’ape car per oltre 500 chilometri c’era Enrico Celeghin.
Un cognome storico a Palazzolo, dove ha le sue origini. Celeghin, 59 anni, è una delle anime di questo progetto che ha un grande cuore: quello di Nico Acampora, educatore e fondatore di PizzAut. Ed è proprio lui che durante la visita in Vaticano ha fatto indossare al Papa il grembiule rosso del loro ristorante.
Un’immagine che da tantissimi è stata vista con speranza e fiducia. “È stata un’emozione unica”, commenta Celeghin.
Quel venerdì 1 aprile è stato uno dei primi ad arrivare in Vaticano. “All’alba ho superato il colonnato, dove ci siamo posizionati per tutta la giornata: abbiamo sfornato oltre 240 pizze per i senzatetto di Roma”.
Tra queste c’era anche una pizza speciale, pensata proprio per questo momento. Hanno sfornato “Il cantico delle creature”, realizzata per Papa Francesco.
Una pizza a base rossa come il fuoco, con fior di latte e patata bianca come la luce. Impreziosita da pomodorini pachino gialli e rossi come il sole e le stelle. Spolverata dal pepe nero e dalla curcuma come fossero vento e tempo.
L’ha accolta in modo straordinario”, racconta Celeghin. Con lui, c’era anche suo figlio Matteo: 26 anni, due campionati mondiali della pizza alle spalle e primo pizzaiolo autistico assunto a tempo indeterminato.
Dal 1 maggio dell’anno scorso, lavora al ristorante di Cassina de’ Pecchi di PizzAut, a cui entro fine anno seguirà il secondo a Monza.
Per Matteo è stato un traguardo impensabile. Per lo Stato italiano questi ragazzi sono guariti a 18 anni. Ci dicevano di non perdere tempo. Oggi va in moto, ha la macchina e un lavoro. Sogna una casa e una fidanzata”, spiega Celeghin che fino a ottobre ha lavorato come perito chimico alla Stahl Italia di Palazzolo.
L’azienda mi ha aiutato accompagnandomi alla pensione per poter stare vicino a mio figlio”, dice.
Nella sua battaglia personale Celeghin non si è mai arreso e ogni giorno porta il suo volontariato nel ristorante di PizzAut. Di questa esperienza, Papa Francesco ha lasciato loro un insegnamento che è lo spirito di questo progetto di inclusione:
Esiste un’economia che mette l’uomo al centro e poi esiste un’economia di scarto che non considera l’uomo. Bisogna solo decidere da che parte stare”.
Non è certo la prima volta che i ragazzi di PizzAut arrivano a Roma.
Nell’estate 2020 hanno sfornato la pizza “Dpcm” direttamente in piazza Montecitorio.
L’Italia stava uscendo dai primi mesi neri della pandemia, Nico Acampora e i suoi ragazzi hanno incontrato l’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. In quell’occasione, dopo mesi di continui decreti e restrizioni hanno preparato la “Dpcm”.
Ma al di là dell’ironia, è stata l’occasione per parlare di autismo, diritto al lavoro, ragazzi autistici, inclusione. Un messaggio che loro portano in ogni loro uscita, anche in occasione della visita con il Santo Padre.

Proprio dall’esempio di PizzAut alcuni i senatori italiani hanno presentato l’emendamento poi trasformato in legge che facilita l’accesso al mondo del lavoro delle persone autistiche.
Questa novità ha introdotto agevolazioni fiscali per le aziende che assumono almeno due terzi di dipendenti autistici. Così si facilita la nascita di micro o piccole imprese in cui i ragazzi autistici possono trovare un lavoro vero. A questa novità, PizzAut affianca i corsi di formazione peri suoi ragazzi.
Totalmente gratuiti perle famiglie e che sono un primo approccio al mondo lavorativo, dove imparare le prime competenze che poi verranno messe in pratica in pizzeria.
E anche in quest’ottica PizzAut sta lavorando per formare i nuovi pizzaioli che dal prossimo autunno lavoreranno nel suo secondo ristorante.

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